Il dibattito su qualità e quantità di esercizio fisico a maggior effetto preventivo sul sistema cardiovascolare è sempre aperto.
Il Million Women Study, che ha coinvolto in Gran Bretagna 1,3 milioni di donne, reclutate tra coloro che si sottoponevano a screening mammografico (di età compresa tra 50 e 64 anni) ha indagato tra gli altri proprio questo aspetto. Il livello di attività fisica è stato valutato secondo la frequenza (mai/raramente, meno di 1 volta alla settimana, 1 volta alla settimana, 2-3 volte alla settimana, 4-6 volte alla settimana, tutti i giorni) e l’intensità dello sforzo, valutando se l’attività svolta comportasse sudorazione e aumento della frequenza cardiaca.
È importante sottolineare che tra gli esercizi fisici rientrava anche il badare alle faccende domestiche correnti. Dopo nove anni di follow-up, la migliore protezione cardiovascolare, sia su malattie che eventi arteriosi (infarto miocardico, ictus ischemico/emorragico) e venosi (tromboembolia venosa profonda, tromboembolia polmonare) è stata rilevata nelle donne che avevano seguito con regolarità un programma di attività fisica moderata (2-3 volte a settimana), senza significative differenze tra chi dichiarava esercizi che comportavano sudorazione profusa e aumento della frequenza cardiaca. La protezione maggiore per cuore e cervello si evidenziava nelle donne più snelle, mentre il cuore più protetto dall’esercizio fisico era quello delle ex-fumatrici. Un’attività fisica intensa e frequente non si associava, invece, ad una riduzione del rischio cardiovascolare.
25-02-2015 Armstrong ME, Green J, Reeves GK, Beral V, Cairns BJ.